Attualmente si è arrivati a 1 milione e 312mila imprese, per le quali operano quasi 3 milioni di persone. Queste, in linea con il trend nazionale, si avvicinano sempre di più al Terziario con un incremento del +6,2%. Al contrario nel settore primario sono scese del -13,4% e nel manifatturiero dell’-1%. I settori principali sono turismo (+17,9%), sanità e istruzione (+21%), cultura (+12.8%), mentre dal punto di vista territoriale la maggiore espansione rispetto agli uomini risulta pressoché costante in tutti le zone geografiche, con una piccola preponderanza al Centro.
Le imprese femminili digitali sono cresciute del 9,5% su una media complessiva del 3%, passando nell’ICT da 1.800 aziende a 20.500 tra il 2010 e il 2015. Le startup innovative gestite da donne puntano su produzione di software e consulenza informatica (24,3% dell totale) ma anche su ricerca e sviluppo (17,4%) e fornitura di servizi ICT (13,7%). Circa 14 imprese su 100 sono guidate da donne under 35, mentre 9 su 100 da straniere con provenienza (anche in termini di forza lavoro) principalmente da Cina, Romania e Marocco.
Le imprese femminili risultano strategiche le imprese siano fondamentali anche in termini di occupazione: sono 3 milioni gli addetti impiegati, oltretutto in crescita in controtendenza al mercato e alla flessione subita dal comparto maschile. L’unica nota negativa emerge se si confrontano i dati rispetto all’Europa: in questo caso si deve notare che i tassi di disoccupazione sono tra i più elevati (13,8% nel 2014) e quelli di inattività pessimi (45.6% contro il 33.5% della media UE).