I vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte e sono ancora impegnati con almeno 40 uomini per spegnere il vasto incendio divampato due giorni fa in un'azienda di smaltimento di rifiuti su via Pontina, vicino Roma. Secondo quanto si è appreso, ci sono ancora focolai e fumo. Proseguono le operazioni di smassamento, raffreddamento e rimozione dei matariali all'interno della struttura. I pompieri indossano protezioni per proteggersi dal fumo. In alcuni punti ci sarebbero ancora fiamme basse. Si stima che le operazioni di spegnimento potrebbero concludersi nelle prossime ore. Solo al termine si procederà con gli accertamenti per stabilire le cause dell'incendio. Sulla vicenda indagano i carabinieri.
Si sta sprigionando così ancora fumo che, a causa del forte vento, va verso il litorale.
Stop a raccolta ortaggi e pascoli area - Il commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, ha firmato un'ordinanza di "divieto di raccolta degli ortaggi e di pascolo degli animali nel territorio comunale distinto in un raggio di 5 chilometri dal luogo dell'incendio dell'impianto di stoccaggio Eco X di via Pontina Vecchia. E' quanto scaturito da una richiesta pervenuta ufficialmente dalla Direzione del dipartimento di prevenzione della Asl Roma 6".
"Nel dettaglio - spiega una nota - il divieto riguarda la raccolta, la vendita e il consumo di prodotti ortofrutticoli coltivati, il pascolo degli animali, l'utilizzo di foraggi per alimentazione animale provenienti dall'area interessata ed eventualmente esposti alla ricaduta da combustione. Inoltre, si ordina di provvedere al mantenimento degli animali da cortile in stabulazione chiusa, evitandone il razzolamento. L'ordinanza ricorda come i prodotti ortofrutticoli derivanti dalla coltivazione nei terreni posti al di fuori dell'area ma in zone immediatamente prospicienti dovranno essere sottoposti prima della consumazione a un accurato lavaggio in acqua corrente e potabile". Dall'unità di crisi comunale sottolineano come "rimanga in vigore il suggerimento di mantenere chiuse le finestre ma in un raggio di 5 km dal luogo dell'incendio, fino a ulteriori indicazioni".
E' una guerra di rimpalli quella che si sta scatenando su chi doveva controllare lo stabilimento Eco X andato in fiamme ieri sulla Pontina vecchia. Dal comando dei Vigili urbani fanno sapere che hanno adempiuto al loro dovere con un atto formale un mese dopo che i cittadini hanno presentato un esposto denuncia per chiedere dei controlli sulla ditta che smaltiva ufficialmente plastica e carta. L'atto formale è una lettera scritta il 14 dicembre dal comando dei vigili urbani di Pomezia e diretta al Noe e alla Asl Roma 6 in cui si trasmetteva l'esposto dei cittadini con tutta la documentazione fotografica. Una situazione talmente importante, spiegano al comando, "che abbiamo deciso di comunicare e coinvolgere degli organi nazionali che hanno competenze, mezzi e tecnici per affrontare una tale situazione". Dal comando fanno anche notare che per tutto il territorio di Pomezia sono soltanto due i vigili a disposizione che si occupano del settore ambiente.
"Escludo che nel nostro stabilimento ci fossero rifiuti pericolosi". Così l'amministratore delegato della società Eco X che preferisce rimanere anonimo. "In quel cassone - l'uomo indica un cumulo di materiali all'interno del cancello non coinvolto dalle fiamme - come si può vedere ci sono cassette della frutta, sedie e niente di pericoloso. Noi ritiriamo i rifiuti dai centri commerciali ed è assolutamente falso che ci sia amianto sul tetto visto che è di cemento". Secondo l'amministratore la ditta raccoglieva "plastica e cartone, legno, ferro e cemento. Niente quindi - sottolinea - di pericoloso. Noi lavoravamo materiali, li dividevamo e poi smistavamo, a seconda del genere, in altri stabilimenti. Ad esempio il ferro lo portavamo ad una ditta che ha la sede qui vicino". Sulla quantità di rifiuti che si trovavano all'interno, l'uomo dice di non essere in grado di quantificarla. "Qui lavoravano tra le 25 e le 30 persone - ha concluso - e i danni sono ingentissimi".
I controlli sull'azienda Eco X dopo l'esposto del comitato di quartiere Cinque Poderi non sono mai stati fatti. E' quanto si apprende da fonti qualificate sul luogo dell'incendio che ha distrutto il deposito di rifiuti. Il Comando della Polizia municipale, infatti, non ha mai disposto il sopralluogo insieme al Noe e alla Asl. I cittadini denunciarono nel novembre 2016 la presenza di notevoli quantità di rifiuti nell'azienda, il timore della mancanza di idonee misure di sicurezza e il conseguente rischio di incendi.
"Dall'analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell'aria dalla normativa vigente". E' quanto rende noto Arpa Lazio in merito ai monitoraggi della qualità dell'aria dopo l'incendio di ieri in uno stabilimento sulla via Pontina. Arpa specifica che "sono state analizzate con particolare attenzione le concentrazioni misurate presso la stazioni di Ciampino, Cinecittà e Fermi, più prossime al sito interessato dall'incendio anche in considerazione della direzione dei venti".
"Al momento dalle centraline Arpa non si rilevano dati di sostanze inquinanti rilevanti né superamenti dei limiti imposti per la qualità dell'aria dalla normativa vigente - rende noto il Campidoglio in una nota -. Tuttavia sono arrivate segnalazioni di odori fastidiosi in alcune zone di Roma sud. L'Arpa non ha diramato nessun invito a chiudere le finestre ma questa misura può essere utile come rimedio contro gli odori".
E si sposta verso Pomezia e Roma la nube provocata dall'incendio nello stabilimento Ecox sulla Pontina Vecchia. Il vento che ieri soffiava verso i Castelli Romani - spiegano vigili urbani al lavoro su luogo dell'incendio - ora ha cambiato direzione e punta sulla direttrice Pomezia-Roma. Secondo alcuni residenti a Pomezia, che hanno parenti a Roma, l'odore acre sarebbe stato avvertito nel quartiere di Roma Sud di Decima. La nuvola oggi ha cambiato forma e colore: ieri nera, oggi grigia e soprattutto molto più bassa.
E' durato soltanto un'ora il temporale che si è abbattuto nella zona.La nuvola, sempre più chiara, spinta dal vento, si dirige sempre verso Pomezia e Roma ma la sua altezza è notevolmente diminuita.
Intanto la sindaca di Roma Virginia Raggi e il Campidoglio, a quanto si apprende, sono in contatto con Arpa, Protezione Civile, Polizia Locale e Polizia Città Metropolitana per monitorare la situazione della nube.
Un'altissima colonna di fumo nero e denso (FOTO) in pochi minuti ieri mattina ha trasformato il paesaggio della frazione Cinque Poderi di Pomezia, comune a sud di Roma. La nuvola minacciosa ha reso buia la zona, mentre nelle campagne intorno splendeva il sole. Un odore acre e forte bruciava narici ed occhi. A scatenarla è stato un incendio divampato intorno alle 8 nello stabilimento di stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali Eco X al km.33 della via Pontina Vecchia, accompagnato da un grande boato e da una serie di esplosioni. Con il passare delle ore ben 21 comuni sono stati coinvolti dalla nuvola nera: nel pomeriggio la sindaca Raggi, in qualità di primo cittadino della Città metropolitana di Roma, ha invitato, su indicazione della Asl a tenere le finestre chiuse di abitazioni, uffici ed ospedali. Per lo più si tratta di comuni dei Castelli romani, la coltre nera infatti non ha coinvolto la Capitale, né tantomeno la via Pontina, arteria che collega Roma al litorale del Circeo. Provvedimenti che invece ha adottato nell'immediatezza dell'incendio il sindaco di Pomezia Fabio Fucci (M5s) invitando gli abitanti a lavare accuratamente frutta e verdura ed anche chiudendo le scuole ed evacuando le abitazioni nel raggio di 100 metri dall'incendio. Il bar che si trova a poca distanza dallo stabilimento andato a fuoco ha apposto sulla serranda un piccolo cartello con su scritto: "bar chiuso causa nube tossica". Non ci sono stati intossicati, ma il rischio adesso è il problema ambientale, soprattutto, perché intorno a Pomezia sono tantissimi i campi coltivati.
Asl, sospetto amianto, accertamenti - "Ritenendo possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell'impianto, è stato richiesto ad Arpa Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l'eventuale presenza di fibre aerodisperse". Lo ha detto il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, sull'incendio di Pomezia. "Contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della Asl di Viterbo - ha aggiunto - per concordare l'analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare".